martedì 6 marzo 2012

Top14, Italiens alla ribalta

Il Top14 francese è più avanti del resto d'Europa - diciannovesima giornata invece che diciassettesima, ma mancano più giornate alla conclusione della stagione regolare: sette, contro le cinque della Premiership e del Pro12. E' stata una  giornata standard da tempi di impegni internazionali quella disputata nel weekend passato - quindi largo a giovani, vecchie glorie e stranieri. Di fatto si mettono in evidenza giovani come l'ala 19enne di Clermont JM Buttin e altri ma anche il 36enne Sireli Bobo e per motivi diversi un paio di "vecchi"  italiani, guarda il caso due lasciati liberi da coach Brunel per accumulare miglia e che han qualcosa da dimostrare.

- Nell'anticipo di venerdì Tolone vince la sfida per la conquista del posto di terza forza del campionato dietro a Tolosa e Clermont, lo fa sconfiggendo la rampante concorrente diretta Montpellier per 19-6. Sfida molto guardinga che stenta a decollare, primo tempo chiuso sul 3 pari, nel secondo tempo cede la disciplina molto sollecitata degli uomini dell'Herault guidati da Ouedraogo, Privat, Remy Martin e Gorgodze nel pack e dietro dal trio gaucho Santiago Fernandez, Lucas Amorosino e Bustos Moyano (subentrato, e ce ne sono altri due di Pumas in panca per Montpellier, Figallo e Creevy); Jonny Wilkinson può quindi portare i suoi fino al 12-3 del 70', quando Tolone guadagna una meta di punizione che chiude la partita. Solita parata d'étrangers su ambo i fronti; notevole Simon Shaw che entra al nr.8 al posto di Joe Van Niekerk e gioca gran parte della gara assieme al suo più famoso alter ego Bakkies Botha. Dietro, se da una parte gli argentini la fanno da padroni, dall'altra c'è la coppia 11-12 David Smith-Matt Giteau che non sfigurerebbe in un playoff del SuperXV. A maggior ragione se "integrata" da nativi del livello di Bastareaud e Palisson.

[Sul 6-3 c'è stato un caso interessante di sottile diatriba regolamentare: Alexis Palisson insegue un calcio profondo di Wilko combattendo spalla a spalla con Timoci Nagusa, la palla rimbalza, rotola in area di meta e alla fine viene agguantata e schiacciata dalla più agile ala tolonese. E' meta? Secondo il Tmo no: il replay mostra che Palisson tocca col ginocchio la linea dell'out, quindi prima "esce dal campo di gioco". E invece no: c'è la Legge 22.4 (g)  a sancire che per far meta basta sfiorare la palla a terra ANCHE DA FUORI DEL CAMPO DI GIOCO, se chi lo fa NON ha il possesso ("carrying the ball"). E' caso simile a quello famosissimo di Rob Howley, che frega l'allora giovanissimo Poitrenaud negli ultimi istanti della finale di Heineken Cup 2004 e fa vincere i suoi Wasps. Paradossalmente, in questo caso la meta potrebbe esser valida proprio perché Palisson NON aveva guadagnato il possesso palla.
All'opposto c'è il caso della quasi meta dell'inglese Strettle al Galles che poteva cambiare il corso del Sei Nazioni: lì la palla l'ala inglese la stava portando,  quindi doveva solo far sfiorare il terreno all'attrezzo perché fosse meta].


- Sabato la sfida clou è chiaramente Clemont-Tolosa, prima e seconda in classifica. Finisce in un massacrante 35-5, figlio di uno schieramento di emergenza per gli ospiti (tallonatore 18enne Tolofua, nr.8 19enne Galan, in fondo Imperial autore della meta e Bezy estremo). Sono "solo" due le mete di Clermont contro una, arrivano nel secondo tempo, dopo che Skrela ha martellato le indiscipline avversarie fino al 18-5. La prima la marca il primo italiano alla ribalta odierna, Gonzalo Canale, poi nel finale segna il suo sostituto Brent Russell.

- Castres quarta viene inchiodata sul 6 pari dall'ultima in classifica Lyon; Agen batte la critica Perpignan 22-17, una meta per parte, controllando la gara col piede di Conrad Barnard capocannoniere del torneo (17 punti) nonostante i due drop avversi, di James Hook e di David Melé. La meta catalana al 70' è buona solo per il punto di bonus. Brive soffre una mezz'ora il piede di Contepomi, apertura dello Stade Francais, ma rimedia con due mete chiudendo la sfida 25-9. A Biarritz rientra Yachvili e indovina? Vincono nettamente col Bordeaux per 38-13, quattro mete a una con doppietta per il mediano nazionale autore di 25 punti e bonus offensivo.

[Notare, Philippe Saint-André trattiene Harinordoquy nei Bleus ma lascia Yachvili al suo club. Nonostante la prova così così di Parra domenica e anche di Beauxis (anche se PSA non pare amare troppo le mescolanze tra i ruoli in mediana). Prima di questa prestazione monstre del basco, ma anche dopo. Sensibilità per le sorti del team basco, in piena lotta per non retrocedere? O, perso per perso, voglia di provar Dupuy?]

- Infine, la partita più significativa e combattuta è a Parigi tra Racing e Bayonne, finisce 22-21. La gara si gioca sul piano di parità, coi baschi alla disperata caccia di punti. E dopo il 50' prendono quota, si portano fino al 12-18 col piede di Jaques Potgieter a punire le indiscipline dei parigini (18 punti per lui).
La gara è tatticamente nelle mani degli ospiti, poi succedono due fatti che cambiano le carte in tavola. Il fatto "minore" è l'uscita al 55' del giovanissimo estremo dei franciliens, Gaétan Germain. Era il piazzatore e, pur con un certo JM Hernandez in campo, la responsabilità dei calci passa a Mirco Bergamasco, il secondo italiano sugli scudi in giornata (altri di fatto non giocano). Si capisce che ci dev'esser stato un colpetto di telefono tra Brunel e Berbizier. Il patavino alla sua seconda partita completa in stagione non si scompone e piazza la prima opportunità al 68', riducendo le distanze.
Due minuti dopo arriva il fatto vero che cambia le sorti della partita, e forse purtroppo anche quella del team basco: un recupero palla invero un po' dubbioso da una ruck per i parigini, una apertura sospetta in avanti e da lì decolla Sireli Bobo: la 36enne ala figiana si lancia sulla fascia da oltre metà campo che par Husayn Bolt, dà la birra al paio di inseguitori disperati e marca meta solitaria. Fantastica impresa, solo che il risultato a quel punto è 20-21: c'è da trasformare per passare avanti. E il Mirco nazionale non fallisce pur sotto pressione.  Statene certi, ora ci sarà chi afferma sicuro in chiave Azzurra, habemus piazzatorem.

In classifica (sotto), Clermont seconda serra su Tolosa sempre prima, Tolone si isola al terzo posto, con Castres e Montpellier ri-guadagna un posto (per ora virtuale) ai playoff il Racing. Rimangono in corsa anche Agen e Stade, mentre UBB che molto aveva saputo capitalizzare in precedenza tira il fiato e viene raggiunta da Brive. In fondo con Lyon ultima soffrono le grandi decadute della frontiera spagnola, le stesse che nove mesi fa facevano a gara di chi riempiva gli stadi di San Sebastian e Barcelona nelle Coppe Europee: le due basche e Perpinyà


PtsbobdJGNPp.c.Diff.
1
Stade Toulousain
=
6961191513474301173
2
Clermont
=
6541191423449244205
3
Toulon
=
5651191135426263163
4
Castres
=
503119103638535035
5
Montpellier
=
482419101841636452
6
Racing
4525199194063988
7
Agen
4411191018342352-10
8
Stade Français
424219829395429-34
9
Bordeaux-Bègles
=
3723198011340459-119
-
Brive
=
372919611230828424
11
Perpignan
=
3215196112304414-110
12
Biarritz
3015195212276413-137
-
Bayonne
3004195311321444-123
14
Lyon
=
2604194312251378-127

12 commenti:

ringo ha detto...

Me la ricordo bene la meta di Twickenham, anche perché Howley forse toccò la linea laterale. Bella partita.

Anonimo ha detto...

Scusate ma 'sta cosa del pieno controllo dell'ovale non sta scritta da nessuna parte e la regola che citi parla d'altro, ruck e mischia che entrano in area si meta.
Perdonatemi se faccio sempre questioni di lana caprina ma gia c'è in giro un sacco di gente che capisce nulla, se anche voi che siete i più seri prendete dei granchi non si sa più a che santo votarsi.
L'esempio di Howley rimane memorabile, Canale oltre a Fare meta fa anche tre cappelle mica male, tutto è bene quel che finisce bene...

Abr ha detto...

L'occasione è buona per sottolienarlo: le regole del rugby son scritte molto male dal punto di vista "legale".
Vi si usano termini che non vengono definiti da nessuna parte: uno di questi è guarda caso "possesso".
E poi ci si dilunga sulle eccezioni e casi su casi, quando definendo i principi cardine, si potrebbe "tagliare" molto e far sintesi.
Per dire, la regola che occupa più spazio è quella che definisce le rimesse laterali!

Anonimo ha detto...

ieri sera non avevo cercato il video, l'ho visto adesso, non ci sono problemi, la linea che Palisson tocca col ginocchio non è quella di meta ma quella di touche in area di meta, quindi meta nulla, decisione corretta.

le regole del rugby a me non dispiacciono, dal punto di vista della loro scrittura e non, teniamo presente che sono common sense based come le loro origini comandano, infatti per capirle bene credo sia sempre meglio leggersele in inglese, si evitano i problemi dei traduttori, soprattutto in una lingua come la nostra che non è common sense based at all.

scrivere a tarda ora è sempre un rischio ma siamo internauti quando si può...

by the way il campionato francese per quell poco che riesco a vedere rimane il più bello insieme al super rugby, è però il più variegato e pieno di campioni, da squadre più o meno basate sul territorio a dream teams di stranieri e con risultati sorprendenti sia per le une che per le altre...

ciao

Abr ha detto...

Tnxs duepunte per il contributo: se ti piace la lana caprina, questo è il tuo sito! Parliamone dunque: di errori ne facciamo tanti (ma chi fa sbaglia, mentre gli altri copincollano tabillini, capirai), ma di granchi solutamete ne prendiamo pochi.

Procediamo dalla fine: Canale gioca, bene e male ma è già una notizia quest'anno (Clermont ha due centri titolari della nazionale francese, anche se entrambi li schiera spesso ali) e fa la prima meta: non gli capita spessissimo, quindi era da segnalare.

Veniamo alla regola: la (22.4.d) citata è quella che definisce la regolarità di quella che chiamo "la meta strascitata" e c'entra poco, APPARENTEMENTE. Sorry per la mancanza di chiarezza, questo post l'ho scritto tra l'une e l'una e mezza di notte. Rimediamo quindi, grazie al tuo stimolo.

La regola 22.3 definisce cos'è meta: quando un attaccante effettua un "toccato a terra" in area di meta.
Cos'è un "toccato a terra"? Ce n'è un paio di tipi, definiti nella regola 22.1.
Come detto nel post, il primo modo legittimo di far meta (22.1. a) è "tenendo il pallone e toccando il terreno con esso". In quel "TENENDO IL PALLONE" è sintetizzato il concetto di POSSESSO dell'ovale.
Una nota per il buon Fusetti: in questo primo caso non è necessaria alcuna "pressione" sull'ovale, basta che sfiori terra (la non-meta di Strettle contro il Galles?)

Il secondo modo legittimo di far meta (22.1, b) è il "toccato a terra" vero e proprio: vale a dire, esercitare una pressione sul pallone mentre è a terra - con mani, braccia o altra parte del corpo compresa tra cintola e collo (nb, sempre per il buon Fusetti: solo in questo secondo modo ci deve essere pressione, e questa può essere esercitata da parti del corpo sopra la cintola, diversi da mani e braccia).
In questo secondo caso la palla è già "per terra" in area di meta, non c'è possesso. E' il caso dell'esempio Howley-Poitrenaud.
Sin qui la parte facile, sin qui nessun granchio da parte nostra, a parte come detto, scrivere l'una e l'una e mezza di notte (come questa risposta) e "22.3.b" è diventato "22.4.d". Sorry, correggiamo.

Il punto vero del tuo intervento è un altro: la 22.3.b vale, scriviamo, SE la palla non è stata portata in area di meta dall'attaccante. Meglio sarebbe stato dire, vale se l'attaccante non ha il possesso (la palla è "a terra"): suona più chiaro così?

Aggiungiamo, stimolati dalla tua riflessione: la decisione del tmo di annullare la meta di Palisson è errata perché ignora l'esistenza della 22.3.b, ma dove sta scritto che affinchè sia meta secondo la regola 22.3.a, il possesso si debba per forza guadagnar FUORI dall'area di meta?
Questa è sottile. A mio avviso sta scritto proprio in quella famosa regola 22.4.c, citata male nel post.
La famosa "meta strascicata" (valida) avviene quando ti tuffi in campo tenendo la palla (POSSESSO) e per inerzia (momentum) arrivi in area di meta.
Palisson ha fatto l'opposto: se arrivi in meta con un tuffo SENZA POSSESSO (la palla l'ha presa dopo, già dentro l'area di meta). Quindi non è meta. Quindi, il possesso si DEVE ottenere in campo.

Abr ha detto...

duepunte, ho riscritto la risposta per renderla più chiara, quindi s'è spostata sotto la tua replica. Ho visto il filmato e come dici tutto è risolto dal fatto che ha toccato la linea di touche in meta (quindi è fuori), ma quel che scrivo sopra rimane valido a prescindere da ciò.

Anche perchè in questo caso non ci sarebbe bisogno di discussione e il Tmo avrebbe ragione.

Abr ha detto...

Non trovo che la traduzione italiana sia mal fatta o aggiunga ambiguità, nel caso specifico.
Certo, l'italiano è meno "cartesiano" dell'inglese, ma le regole del rugby son scritte male da un punto di vista formale, punto e a capo.

Per fare un esempio (già detto) in inglese, nelle regole sul placcaggio si parla più volte di "possession" ma questo concetto non viene mai definito da nessuna parte.

ringo ha detto...

Comincio ad avere dubbi esistenziali su quando sia meta o meno, a leggere il regolamento...

reda ha detto...

meta è quando l'arbitro fischia. tanto per rimanere nell'ambito del buonsenso :-)
in effetti penso che riscrivere il regolamento (anche senza introdurre modifiche) in modo da limitare l'interpretazione dell'arbitro alla situazione in campo liberandolo da quella che chiamerei "interpretazione del concetto che sta alla base della regola secondo le convenzioni correnti" sia ormai d'obbligo. mi spiego: non ha senso snaturare tutta una serie di meccanismi (come l'autoregolazione disciplinare in campo che volendo si può leggere "se sgarri la paghi") in nome della telegenicità del prodotto quando gli stessi arbitri arbitrano situazioni analoghe in modo differente perché guidati da modi differenti di interpretare la stessa regola.

reda ha detto...

faccio un altro esempio: è possibile che il modo di fischiare il tenuto a terra cambi in funzione dell'arbitro? ma soprattutto: è possibile che l'applicazione della regola cambi ogni 6/12mesi mentre la regola rimane sempre la stessa?

Abr ha detto...

Mah Ringo, ha ragione duepunte quando dice che in giro ci son tanti orecchianti (gente che non perde tempo a leggersi dieci paginette: del resto son più dei 120 caratteri gestibili via sms, twit e cervelli medi); ha ragione reda a darmi ragione :) affermando che il regolamento così com'è scritto (inglese o italiano uguale è) poco agevola la lettura semplice e serena. Da cui l'enfasi non più sulle modifiche regolamentari come ai tempi delle Elv ms sulle INTERPRETAZIONI! Quel regolamento andrebbe riscritto di sana pianta, senza cambiare i principi, solo rendendoli più "euristici" e intelleggibili.
Aldilà dell'intrico inestricabile sulle ruck (da cui tenuti a terra), ti par possibile che il principio guida regolamentare sia un molto italiota "tutto ciò che non è esplicitamente consentito, è vietato"? Per cui si ricava, visto che la "meta strascicata" è consentita, che un possesso guadagnato dentro l'area di meta è vietato? Ma solo se c'è un tuffo, bada bene, perché la 22.4.d di tuffo in area di meta partendo dal campo parla.

Altro che tenuto a terra: qualcuno ad esempio ha chiaro cosa succede nel caso di un up&under preso da un attaccante direttamente dentro l'area di meta e schiacciato a terra? E' meta o no? Io a questo punto alzo le mani, dico che non lo so, non mi è chiaro. Non è vietato esplicitamente, anzi, la regola 1 dice che l'area di meta fa parte del campo; però questo tipo di meta NON è esplicitamente consentita e non è riconducibile a nessun caso esplicitamente consentito, nè per analogia nè per negazione, quindi ....?

ringo ha detto...

Quindi c'è da farci una puntata di Law & Order.

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