martedì 24 aprile 2012

A Newport rifiatano e puntano sulla benedetta gioventù

Siamo ormai a ridosso del D-Day: domani è il 25 aprile, giorno entro il quali vanno presentate le candidature per la prossima franchigia destinata a sostituire gli Aironi in Pro12. Il fatto è che di proponenti sembra non essercene; nel frattempo il presidente dei mantovani Silvano Melegari s'è visto faccia a faccia con Dondi a Milano, ospiti della Regione Lombardia per discutere, confrontarsi e vedere di mettere un po' d'ordine. E pare - pare - che se da una parte gli Aironi hanno assicurato di riuscire a reperire i fondi necessari sul piano finanziario, approfittando degli aiuti indiretti della Fir su contratti ai giocatori e stipendi allo staff, dall'altra un accordo di massima sarebbe stato raggiunto e una tregua dovrebbe essere siglata tra le parti, comportante l'inserimento del famoso nuovo staff tecnico.

Questo dicono le cronache dei bene informati; meglio attendere, fidatevi, venerdì si riunisce il consiglio federale che colpi di scena ne ha già saputi offrire senza pudore. Difatti in questo momento volano solo "opinionismi", inclusa la "telecronaca" del meeting in Regione che, appena appena analizzata, par quegli incontri sindacali in cui ognuno ripete la sue posizioni e poi se n'esce dicendo, s'è fatto un passo avanti. La Regione e il sindaco di Viadana (presente) hanno infatti avuto assicurazioni da Dondi che lo stadio verrà usato, ma senza impegni su quanto e soprattutto se lo farà un team ivi basato. La Federazione conferma di esser pronta a rinegoziare i contratti dei giocatori (al ribasso) e a farsi carico economico dello staff tecnico: è un aiuto economico ma anche un modo per ottenere controllo ferreo dall'interno sulla franchigia, sia essa Aironi o altra. Melegari se n'è uscito ottimista per un Aironi-2 la riscossa, pur al prezzo di ripartire tecnicamente e organizzativamente daccapo? Speriamo per lui che si sian detti anche dell'altro che non è stato detto.
Se fosse andata come la raccontano, è come se Dondi avesse solo detto, presenti domanda e le faremo sapere, facendogli l'occhiolino ... e da furbo coldiretto, lasciando al Melegari l'onere della prossima mossa. Che dovrebbe  essere rimangiarsi entro domani la decisione di non presentarsi al bando Fir, cioè  svuotare ogni caricatore legale, calar le brache, mettersi a novanta gradi e ... fidarsi. No, non ci pare ci siano troppi elementi per essere ottimisti. 


Intanto, da Viadana si vola a Newport e non per una partita di campionato, ma perché i Dragons oggi hanno rilasciato un comunicato nel quale affrontano il loro, di futuro. Un Regional Business Plan. Il chief executive della società, Chris Brown, negli ultimi due mesi ha sondato il terreno della zona attorno a Newport per valutare il panorama commerciale ed economico in tempi di crisi. Nel suo vagare ha affrontato sfide che però ritiene si potranno superare per due motivi: ci sono le radici, c'è un sostegno commerciale, ma soprattutto "abbiamo strada libera per obiettivi di breve e medio termine che sono in grado di assicurarci un futuro finanziario". Tradotto: si è rischiato grosso, ma il peggio potrebbe essere alle spalle. 
Sono cambiati i fattori nel tempo, sottolinea Brown: il rugby è diventato professionistico, i costi quindi sono aumentati e con essi le richieste dei giocatori internazionali. "Ma a Rodney Parade abbiamo un grande potenziale" che passa dal lavoro portato avanti con realtà d'affari locali che saranno partner dei Dragons per la prossima stagione dopo aver ricevuto conferma nelle settimane a venire. Interessante come il dirigente ricordi più volte il Rodney Parade, l'impianto recentemente sottoposto a restyling. Il Business Plan è stato accolto dal resto dello staff manageriale di Newport e il budget per la stagione 2012/2013 non sarà toccato. Non per questo ne risentiranno, affermano dal Galles, i due punti chiave all'orizzonte: da un lato il mantenimento di ciò che è stato fatto, dall'altro il reclutamento di nuove leve. Ed ecco che vengono citati Toby Faletau e Dan Lydiate, le due terze linee esplose con la nazionale di Warren Gatland tra Mondiale e Six Nations. E già si parla dei prossimi due atleti da coltivare: Hallam Amos, trequarti di 17 anni che lo scorso ottobre ha debuttato contro i Wasps in LV=Cup, diventato il giocatore più giovane nella storia di una franchigia regionale gallese; e Jack Dixon, che è entrato nella stessa partita dalla panchina e così ha levato nel giro di pochi minuti il titolo ad Hallam: stessa età, solo che Hallam è nato a settembre, Jack a dicembre.

Si parva licet, è lo stesso programma del Petrarca Padova, che sui giovani lavora come poche altre società, sin dai tempi dell'Antonianum gesuitico: ha deciso di accelerare ulteriormente nella direzione, anche sull'onda dell'esclusione dai playoff Eccellenza della squadra campione nazionale in carica, compiuta dagli avversari storici di Rovigo in un "quarto di finale" casalingo insolitamente ricco di fair play.
"Una strada obbligata, già decisa da tempo", chiarisce minimizzando infatti al Gazzettino di Padova il presidente Enrico Toffano. Le risorse per aprire ulteriormente ai giovani non sono aggiuntive, arriveranno da un inevitabile ridimensionamento, che avverrà a spese di stranieri "intermedi" di categoria. "Ha senso spendere (relativamente) tanto per giocatori che non sono di grande spessore? Pensiamo sia meglio tenere tre o quattro elementi esperti ed affidabili e avere un nucleo sempre più numeroso locale", conclude il presidente, chiarendo che non ci sarà analogo ridimensionamento nel settore tecnico, che anzi verrà consolidato e potenziato, per "lavorare ancora più in profondità sul vivaio e sui giovani della prima squadra".
Ottimi proponimenti, peccato siano parte di tagli e non di espansione. Ma non sono tempi adatti, e le decisioni federali al ribasso da un paio d'anni a questa parte certo non aiutano.

2 commenti:

gsp ha detto...

"Se invece fosse andata come la raccontano, è come se Dondi avesse solo detto, presenti domanda e le faremo sapere". non vedo altre possibili interpretazioni. Come dicono quando si gioca a frecette, one-hundred-and-eightyyyyyy.

Abr ha detto...

per una volta (non è vero) siamo allineati ... vedarem. Spero vivamente che ci sbagliamo.

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