sabato 9 giugno 2012

Il tour Azzurro a Ovest inizia come quelli a Sud

Gli streaming poco affidabili (non so voi ma personalmente sono stato connesso una dozzina di minuti) danno un senso molto vintage a questa tournée di giugno degli Azzurri. In perfetta linea con la gestione federale, verrebbe da dire: lontano dagli occhi ... Quindi siamo costretti anche noi, per una volta, a post stile: "Il generale Badoglio da Addis Abeba, telegrafa ..."; non ce ne vorrete.

L'Italia tanto per cominciare non è la Scozia: pas de chance, niente fortuna o meglio, ci basta un minimo di "palle" avversarie per mollare. Davanti abbiamo una Argentina decisamente "A", sotto la guida quasi paterna dei soli Contepomi e Roncero, ma questi "vice Pumas" non sono timidi e vendicano la sconfitta subita nel 2008 a Cordoba. Finisce che i nostri primi della classe o quasi, perdono "grosso" 37-22,  quattro mete a tre e 22 punti di Felipe Contepomi, che coi primi tre punti piazzati diventa il miglior marcatore dei Pumas di tutti i tempi, superando un certo Hugo Porta.
A giudicare dall'evoluzione del punteggio, si direbbe prova difensiva pessima da parte degli Azzurri, per tutta la partita. Stiamo lo stesso in gara per 55 minuti, come ai vecchi tempi pre-Mallett, si quelli a guida francese, non certo grazie alla difesa ma apparentemente all'attacco, del pack. Poi gli avversari alzano il ritmo e ci lasciano sul posto quanto basta.
Ci portiamo avanti con una meta di punizione guadagnata dalla mischia in pura spinta con un uomo in più per il giallo a Farias - sempre della serie, come ai vecchi tempi; poco dopo subiamo una meta da polli del flanker Leonardi, che deve solo allungarsi durante una ruck mal presidiata sulla linea di meta, chiudendo il primo tempo in svantaggio di tre punti. Nel terzo quarto arriviamo a un solo punto con una meta di Gori: sbuca veloce da dietro una mischia, la trasformazione per il vantaggio viene fallita. nel giro di pochi minuti il vecchio Roncero, che con questa serie contro Azzurri e poi Francia chiuderà la carriera, riguadagna il break con una meta spettacolare da centro, in sostegno a Contepomi e sfondamento finale della fiacca difesa Azzurra. Nell'ultima parte la inguardabile difesa Azzurra subisce altre due mete stile pre-2007.  Passano la scarsa difesa altri due Gauchos a cognome italiano dopo Leonardi: Contepomi da centro infila la difesa come il burro e Senatore, un nr.8, brucia tutti in velocità sul calcetto di Landajo, altra meta evitabilissima con un pizzico di "svegliezza" atletica. Nel finale arriva la meta di consolazione di Bergamauro. Dev'essere il peso del fuso orario, del fine stagione, del lungo viaggio e l'impatto del clima, mettiamola così che è meglio.
Qui gli highlights.
Delusi tutti, incluso il coach Brunel: “Abbiamo perso troppi palloni per poter pensare di imporre qualcosa su questa Argentina. Quando potevamo rientrare in partita abbiamo concesso un intercetto ed a quel punto il divario tra noi ed i Pumas è diventato troppo grande per poter pensare di rimontare. Non abbiamo giocato come volevamo, abbiamo perso troppi possessi, non abbiamo dato velocità al gioco: in sintesi non abbiamo fatto quello che volevamo”. A parte che per quel poco che abbiamo visto, altro che intercetti e palle perse, è la difesa e la forma fisica che non c'è; invece il coach vede solo i problemi di execution in fase di possesso. Tant'è.

Ora l'Italia vola in Canada, grattandosi la pera e senza capitan Bortolami che se ne torna a casa infortunato. Nel frattempo i Canucks han battuto a Kingston, Ontario gli Usa per 28-25, facendo un po' più fatica del preventivabile: tre mete per parte, dal 20-18 di fine primo tempo i padroni di casa riescono a passare indenni da una inferirorità numerica, poi  marcano meta di Carpenter ma vengono avvicinati nel finale da una meta di Lavalla.

Impietoso Planetrubgy sulla gara di San Juan: l'Argentina umilia l'Italia; di seguito la traduciamo la loro cronaca, non potendo dare la nostra.


Gli italiani erano attesi facili vincitori ma l' Argentina - priva di gran parte dei suoi giocatori migliori - ha mostrato un impressionante spessore e profondità di squadra, rifilando quattro mete agli Azzurri in quasi formazione tipo.  Il risultato sarà un grande spinta per la confidenza degli Argentini nella loro miniserie di due test contro la Francia nelle prossime due settimane e, forse più importante, per il loro debutto nel Rugby Championship in Agosto. 
L'Argentina era davanti 13-10 alla fine di un primo tempo molto scarso di eventi ma alzava il ritmo nel secondo periodo, lasciano i visitatori italiani sotto choc.  Il playmaker veterano Felipe Contepomi finiva la partita con 22 punti personali, inclusivi di una meta, per lasciare un promemoria al coach Santiago Phelan che c'è ancora vita rimasta nelle sue antiche gambe. L'unico altro dei Puma con più di  15 caps, il prop Rodrigo Roncero, anche lui ha marcato una meta nella sua ultima serie di test match in carriera.  
Un inizio lento della partita vedeva Contepomi coprire una punizione iniziale di  Kristopher Burton, ma al 21' il giallo a Julio Farias-Cabello dava la possibilità agli  Azzurri di portarsi sul 10-3 grazie a una meta di penalità. Los Pumas però rispondevano con uno sfondamento di Tomas Leonardi  che portava avanti i padroni di casa all'intervallo.
Contepomi continuava ad essere preciso al piede e aggiungeva altri tre punti all'inizio del secondo tempo; l'Italia reagiva con una meta di Edoardo Gori al 53'  che chiudeva il gap a un punto. I Pumas alla fine scappavano avanti con  Roncero, Leonardo Senatore e Contepomi, tutti in touch down. Nel finale c'era una meta di consolazione marcata da Mauro Bergamasco, trasformata da Riccardo Bocchino: too little too late.
L'Italia deve adesso ritrovarsi, prima di affrontare il Canada settimana prossima. 
I marcatori:
Argentina:
Mete: Leonardi, Roncero, Senatore, Contepomi
Conv: Contepomi 4
Pens: Contepomi 3
Italia:
Mete: Penalty try, Gori, Bergamasco
Conv: Burton, Bocchino
Pen: Burton
Gialli: Farias-Cabello (Argentina - 20th min - cynical offside)
Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Belisario Agulla, 13 Gabriel Ascarate, 12 Felipe Contepomi (c), 11 Agustin Gosio, 10 Ignacio Mieres, 9 Martin Landajo, 8 Leonardo Senatore 7 Tomas Leonardi, 6 Genaro Fessia, 5 Julio Farias-Cabello, 4 Benjamín Macome, 3 Francisco Gomez-Kodela, 2 Eusebio Guinazu, 1 Rodrigo Roncero.
Replacements: 16 Bruno Postiglioni, 17 Nahuel Tetaz-Chaparro, 18 Santiago Guzmán, 19 Tomas De La Vega, 20 Tomas Cubelli, 21 Manuel Montero, 22 Roman Miralles
Italia: 15 Luke Mclean (*), 14 Giovanbattista Venditti, 13 Roberto Quartaroli, 12 Alberto Sgarbi, 11 Tommaso Benvenuti, 10 Kristopher Burton, 9 Edoardo Gori, 8 Robert Barbieri, 7 Mauro Bergamasco, 6 Alessandro Zanni, 5 Marco Bortolami, 4 Antonio Pavanello, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Carlo Festuccia, 1 Alberto de Marchi.
Replacements: 16 Davide Giazzon, 17 Lorenzo Romano, 18 Joshua Furno, 19 Simone Favaro, 20 Tito Tebaldi, 21 Riccardo Bocchino, 22 Giulio Toniolatti.
Venue: Estadio del Bicentenario, San Juan
Referee: Jerome Garces

(*): McLean aveva dato forfait prima di scendere in campo, sostituito da Toniolatti. 

2 commenti:

ciccigelatiere ha detto...

Quindi cinture allacciatissime ancora!

Abr ha detto...

Ehh si, grazie cicci per la memoria: odioso e tristissimo poter dire "l'avevamo detto" a tutti quelli che sparavano i mortaretti alla fine del Mallett.

Purtroppo sappiamo che "focus always means defocus": temevamo che l'enfasi su rinnovate evoluzioni d'attacco (ma segna sempre il pack azzurro, o al massimo il mediano da dietro la mischia ...), si tirassero dietro un allentamento della tightness difensiva. Cosa che pare avvenire puntualmente.
Speriamo sia il fuso orario e il clima, perché il Canada si sta già sfregando le mani.

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