sabato 15 dicembre 2012

Aggiornamenti di HCup, parte prima. E prima sconfitta Ulster

Sabato di coppe, tra Heineken e Challenge. Ne abbiamo raccontata live il ritorno tra Benetton Treviso e Leicester Tigers disputata a Monigo, chiusa sul 14-13 per gli ospiti a due minuti dalla fine, con il penalty try concesso dall'irlandese Alain Rolland che nel primo tempo, nella stessa area dei 22, aveva assegnato la meta tecnica ai Leoni da una maul che gli avversari non sono riusciti a bloccare, se non con l'intervento falloso di Julian Salvi al 27'. Rolland ha sventolato inoltre due cartellini gialli sul naso dei padroni di casa: puniti Michele Rizzo per "use not necessary of the feet" in una ruck al 16' e Christian Loamanu al 66' per una spallata in ritardo ai danni di Geordan Murphy. Uno stamping d'avviso minimalista quello del pilone, che avrebbe al massimo meritato un richiamo, mentre  il trequarti Benetton era lanciato nel tentativo di stoppare il calcio di Murphy e non poteva tirare il freno a mano. Non è vis polemica gratuita usata a mo' di giustifica, tanto che pure tra i blogger e i commentatori inglesi il nervosismo per certe sue decisioni si è fatto largo. E' innegabile comunque, con due mete tecniche e due gialli che il Man of the Match sia stato l'ineffabile Rolland, apparentemente lieve e mai appariscente nei suoi condizionamenti che arrivano sempre al momento giusto: solo molto efficace.

Tant'è, c'è a dirimere la questione la prima e unica meta "effettiva" della gara, dell'ala Adam Thompstone al 12', gentile omaggio dei veneti che sui 5 metri avversari con Edoardo Gori perdono la pazienza e decidono per un frettoloso calcetto a scavalcare nell'angolo destro del campo, E' presidiato da due inglesi, Ben Youngs riparte veloce e innesca una discesa dell'intero campo col sostegno dei compagni, i  trevigiani spiazzati ronfano (ah la scrambiling defence che ha salvato più e più volte nella giornata i Saints a Belfast!) e  si trovano scoperti e presi in contropiede. Nel secondo tempo, con Gori sostituito "a titolo educativo" (così impara, nel senso neutro della frase) e il più ligio ma anche limitato Semenzato di questi tempi, sono 35 minuti di difesa leggendaria con Zanni a guidare il sacrificio di tutti, dal pack ai backs nessuno escluso (sottolineiamo nessuno), chiusa da cinque minuti di mischia cinicamente gestita per i Tigers dal subentrato Castrogiovanni, cui obbiettivamente Rolland la meta tecnica non la può negare, mentre per Treviso il ricambio della prima linea solitamente tempestivo, stavolta si fa attendere forse troppo. Tant'è, alla fine se non sei gli All Blacks, a difenderti e basta prima o poi in un modo o nell'altro, la paghi. 


Con il risultato di Monigo, i Tigers incassano dal doppio confronto  "solo" 9 punti ma è quanto basta nella Pool 2 per cambiare gli equilibri, perché nel frattempo con il risultato di Swansea il Tolosa cede il primato in classifica: 17-6 per gli Ospreys, in una delle rare fiammate celtiche in questa edizione di HCup. Un paio di nostri lettori che contemporaneamente alla partita nella Marca seguivano quella in Galles raccontano di una squadra francese che nella ripresa parcheggia il camper nella metà campo avversaria, ma non riesce a portare a casa manco il punto di bonus. Due gialli sì: a Patricio Albacete al 59' e alla terza linea Jean Bouilhou al 59'. Per gli Ospreys il sin bin è riservato ad Adam Jones al 75'. Fa la differenza la meta di Eli Walker (vittima dell'high tackle che costa il giallo a Builhou) arrivata all'inizio dell'ultimo quarto, che sfugge ai deboli placcaggi tolosani e corre fino in fondo. Storia già vista quella del Tolosa, che sovente ha compromesso nella fase a gironi il percorso dei playoff. 
Quel che conta, il doppio confronto gallo-gallese termina con la divisione della posta, quindi ne approfittano i Tigers pur sudando e ora la classifica vede al comando Leicester con 14 punti, Tolosa a 13, Ospreys a 5 , mentre Treviso con un punto può recriminare ma anche guardare alle ultime sfide di gennaio, in particolare agli Ospreys in casa nell'ultima giornata,  con animo saldo. 

Passiamo alle Zebre.  impegnate nella trasferta senza immagini né speranze al The Stoop contro gli Harlequins nella Pool 3. E' andata che ha piovuto: 53-5 con le mete del centro Tom Casson, una penalty try, Ben Botica, Nick Easter, l'ala Sam Smith, Danny Care e il mediano Karl Dickson. Unica marcatura parmense quella di Ruggero Trevisan, arrivata al 26' sul 10-0 per i padroni di casa, con un break iniziale di Luciano Orquera e l'azione che si sviluppo quindi al largo. Too little, too early, poi la luce si spegne come all'andata. Zebre che restano con un uomo in meno al 36' (Daniel Halangahu) e al 72' (Filippo Ferrarini). 
Harlequins incassano i 10 punti preventivati dal doppio confronto e si confermano ovvii primi in un girone privo di competitor con 19 punti e sono oramai ai quarti. Biarritz  vinceva nel frattempo la gara a pallanuoto nel fango col Connacht per 17-0, ma l'impresa l'avevan fatta all'andata gli irlandesi, quindi posta divisa: Biarritz inchiodato a 9 punti, pochi per ambire a una qualificazione ai playoff primaverili come miglior seconda, se va bene si troveranno a difendere il titolo Euro Challenge; irlandesi inopinatamente a 8 punti, un risultato che vale la stagione, le Zebre ferme a 0.

In attesa che il Socio ci racconti il successo in trasferta del Clermont sul Leinster, (potremmo aver assistito a un autentico passaggio di consegne tra Custodi delle Chiavi d'Europa), è accaduto che a Belfast sia prevalsa la legge del 13:  Ulster ha interrotto la striscia vincente dall'inizio della stagione ad oggi di 13 partite tra campionato e Pro12, a un passo dalla striscia record degli Harlequins della stagione precedente (14, inclusivo però anche di partite dell'Anglo-Welsh Trophy). E' stato sconfitto in casa per un punto,  10-9, dai Northampton Saints in un incontro costellato da errori marchiani fino al rocambolesco. La sfida a chi ne fa di più - di errori - rimane apertissima fino alla fine, quando il piede del sudafricano Ruan Pieenar manca i pali nella (non facile) punizione dopo uno dei contropiedi che i nordirlandesi imbastiscono nella ripresa e che non si concretizzano sul più bello. Notevole prestazione in ripiegamento dell'ala ospite Jamie Elliot che leva le castagne dal fuoco quando il mediano di rincalzo Luke Marshall ruba palla e si invola, lancia Tommy Bowe a sostegno lungo l'out destro, questi prova a servire Nick Williams, lui intuisce l'off load e si mette di mezzo - Bowe poi costretto ad abbandonare il campo in barella (legamento laterale del ginocchio: operazione in vista, come minimo 6Nazioni perso).
I Saints nella prima frazione marcano l'unica meta con il Numero 8 GJ van Velze che chiude un possesso prolungato dei suoi e trovano nella seconda linea Calum Clark il Man of the match, formato mastino di guerra - non è da meno il collega di reparto Courtney Lawes nè l'altro, il pacifico di pssaporto americano dal nome fantasioso Samu Manoa: un working rate da paura, anche se l'accuratezza è quella che è.  Potrebbero anche rendere più amara la sconfitta all'Ulster nella ripresa, mancando di un soffio la meta con il centro Tom May che perde il controllo dell'ovale. Battaglia di mischia dove Northampton ha la decisamente meglio, fatica anche la touche per gli Ulstermen cui mancano all'appello un paio di piazzati importanti. Tutti plus per i Saints assieme alla capacità di recupero difensivo che li salva in un paio di occasioni: vincono meritatamente, anche se le mani sulla partita alla fine ce l'hanno i padroni di casa.  A veder Ulster così dimessa e prona agli errori gratuiti, c'è veramente da chiedersi come abbiano fatto a restare imbattuti sinora, e se per caso il vento non abbia girato di schianto, improvvisamente. 

La sconfitta e la inattesa divisione della posta tra le due nel doppio confronto non cambia comunque gli equilibri della Pool 4: Ulster resta prima con 15 punti, i Saints accorciano a 10. Castres e Glasgow devono ancora giocare. Però al pubblico di Ravenhill brucia sicuramente, anche per come è arrivata la prima sconfitta, avendo più e più volte l'occasione di passare sfumata per errori gratuiti e ... per quell'infausto 13 che rimarrà stampato in testa come un destino.  

Tornando alla Pool 5, quella di Leinster e Clermont, gli Exeter Chiefs battono 30-20 gli Scarlets in una partita che si decide in venti minuti con la meta del flanker James Scaysbrook al 78'. Si mette al meglio per il club del Dorset con l'allungo sul 17-3 nel primo quarto d'ora con le mete del centro Ian Whitten e del tallonatore Simon Alcott, quindi Llanelli si riporta sotto con il piede di Aled Thomas e la meta di Ken Owens al 34'. Ad inizio secondo tempo, la meta di Scott Williams e la conversione di Thomas porta il punteggio in parità 20-20 al 43'. Quindi Gareth Steenson e Scaysbrook evitano il testacoda ai Chiefs che incassano la doppia vittotia e minacciano da vicino con nove punti  il secondo posto di Leinster: solo 10 punti, anche questi pochini sulla carta per ambire a una qualificazione ai playoff HC come secondi. Scarlets incapaci di batter colpi europei in questa stagione (2 punti), si rifaranno in campionato; Clermont s'invola imbattuto (18 punti), lanciando un forte segnale nell'altro dei cieli del rugby europeo.

Nella Pool 6 in attesa di Tolone contro Sale, il Montpellier suda nuovamente per tenere a bada i Cardiff Blues ma ci riesce ancora e porta  a casa il punto di bonus: 34-21 con le mete dell'ala Timoci Nagusa, del tallonatore Erasmus van Vuuren, dell'altra ala Yoan Audrin e del N8 Johnnie Beattie. I Blues aprono le danze con Sam Warburton al 4' e al 51' segnano con Alex Cuthbert quando però i francesi si sono già portati sul 24-8. Si portano a -9 e Montpellier sfida Rhys Patchell con il piede di Martin Bustos Moyano finché che fissa lo score finale e il doppio risultato utile per i francesi, che ora possono legittimamente credere nella storica qualificazione. 
Montpellier e Tolone per ora alla pari con 13, Sale e Cardiff tagliati fuori con 41 punti. 

Il calendario della domenica propone il big match tra Munster e Saracens (10 punti a testa) per la Pool 1 dove nel frattempo è in testa il Racing Metro che ieri ha battuto 15-3 Edimburgo anche in trasferta: 12 punti a referto per il giovane estremo Gaetan Germain e scozzesi la scorsa edizione in semifinale, ad ammainare definitivamente la bandiera. Parigini a quota 12, scozzesi al palo con 12 punti realizzati fino ad ora e 112 subiti: come la legge del tredici nell'Ulster, i Gunners si ricorderanno della settimana del 12/12/12.  

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