sabato 10 agosto 2013

Torna la Currie Cup, restaurata dopo 122 anni

Le storie del rugby: così affascinanti da farne motivo in sé di amare questo sport. Figurarsi se poi  riguardano il più antico, per quel che si sa, tra i tornei a squadre ancora disputati: la Currie Cup,  da qualche anno sponsorizzata Absa.

Correva l'anno 1890 e la squadra inglese s'imbarcava alla volta della Colonia del Capo per la prima tourneée Australe della storia del rugby. Il titolare della linea da e per Capetown, l'armatore Sir Donald Currie era conosciuto e stimato in Patria e nella Colonia, tanto da venire incaricato di delicate mediazioni diplomatiche per conto della Corona con l'Orange Free State e il Transvaal allora indipendenti. Sir Currie decise di celebrare quel primo tour con un lascito per la Colonia: consegnò al capitano inglese una coppa d'oro da lui commissionata a Garrard of London, i gioiellieri della Corona, assieme a precise istruzioni. In sintesi, la coppa avrebbe dovuto esser "presentata" alla prima squadra sudafricana che avesse battuto i britannici, per poi venire messa in palio tra squadre locali.

Le partite del tour, disputate l'anno dopo - ai tempi le trasferte duravano mesi non giorni - videro gli inglesi sempre vincenti ma venne deciso di rispettare lo stesso i desideri di Sir Currie, consegnando il trofeo alla compagine che più li aveva impegnati, la rappresentativa del Griqualand West.
Di fatto la coppa venne disputata e vinta a tutti gli effetti per la prima volta l'anno dopo 1892 da  Western Province. La quale aveva già vinto anche il primo torneo tra Province Sudafricane, disputato a Kimberley (parteciparono Griqualand West, Western e Eastern Province, Transvaal che allora era uno Stato indipendente) per celebrare l'istituzione del Rugby Board Sudafricano; in palio una coppa d'argento.
La prima però non conta, ls Currie Cup era d'oro e soppiantò quest'altra d'argento, rimasta da allora nella bacheca di Western Province. Allora mica si giocava ogni anno: la logistica africana non era così agevole, le tv non esistevano, i giornalisti si accontentavano di raccontare quel che succedeva e in più il torneo veniva sospeso ogniqualvolta ci fosse in casa una nazionale "turista". La cadenza annuale della competizione arrivò finalmente nel 1968 e le Union Provinciali partecipanti, nel tempo sono diventate 14 mediante spezzettamenti successivi (vedi cartina in basso; ultimamente si va facendo strada una quindicesima, il Limpopo dell'estremo Nord) e sono divise in due gironi di merito, Premier e First Division.

I primi decenni "a singhiozzo" del torneo furono dominati da Western Province; dopo la riforma di fine anni sessanta, ci fu la "striscia" di 16 vittorie consecutive del Northern Transvaal oggi Blue Bulls. Emerse Naas Botha, 11 volte in finale in tre decenni, ancora il miglior realizzatore del torneo - 1699 punti fatti; il secondo con 1412 è Wilhelm DeWaal recentemente passato da Treviso.
Complessivamente Western Province conta 33 vittorie (l'ultima l'anno scorso dopo un digiuno di 11 anni), Northern Transvaal/Blue Bulls 23 (l'ultima nel 2009), Transvaal/Golden Lions 10 (ultima vittoria nel 2011) Natal Sharks 6 (ultima vittoria nel 2010), (Orange) Free State Cheetahs 4 (ultima vittoria nel 2007, conclusione di una striscia di tre), Griqualand/Griquas 3 (ultima volta nel 1970), Border Bulldogs 2 (1932 e 1934).


L'edizione di quest'anno della Currie Cup dopo 122 anni si distingue: per la prima volta nella storia, il torneo delle Province Sudafricane non avrà come unico premio l'antica coppa d'oro. Stavolta c'è anche un premio in denaro, un montepremi di 5 milioni di rand (circa 350.000 euro, ma laggiù la vita costa decisamente meno che da noi): la Provincia vincitrice prenderà 1,8 milioni (125.000€ circa), col vincolo di spenderne 200.000 nelle Accademie provinciali; la seconda classificata avrà 1,2 milioni; 1 milione andrà alla vincitrice della First Division e 500.000 alla finalista di tale "Serie A"; ci sono anche riconoscimenti monetari per le prime (15.000€) e seconde (3.500€) dei tornei Under21 e Under19.

L'altra novità dell'anno sta nella Coppa in sè. La storia ultracentenaria di cambi di bacheca e celebrazioni ha inevitabilmente comportato qualche ammacco, soprattutto nel "becco" e nel manico. Ma gli sponsor a questo servono: l'antica brocca d'oro è stata mandata ad esser restaurata dov'è nata, a Londra presso la maison Garrard. E' tornata in Sudafrica rimessa a nuovo in tempo per il vernissage del torneo Currie Cup - Premier Division 2013 (nella foto al captain's run), l'anticipo nella serata di venerdì a Durban tra Sharks col nuovo allenatore Brendan Venter e i gloriosi Griquas eredi dei primi vincitori del trofeo.

Come è andata la prima: in linea con l'incertezza sovrana in un torneo a sei compagini molto equilibrate, cioè bene per gli ospiti e meno bene per l'head coach debuttante. I Griquas han prevalso per 30-32 nonostante tre mete subite contro due (doppietta di Jaques Botes, nr.8 sostituto dell'ultima ora del capitano degli Sharks Keegan Daniels, a referto ma rimasto a casa). Sul piano numerico la gara è stata risolta dall'otto su otto dell'ala piazzatrice Nico Scheepers, mentre Butch James dall'altra parte si limitava a trasformare le tre mete e piazzare tre punizioni. I Griquas partivano bene, 13 -0 nel primo quarto ma gli Sharks pareggiavano con una meta di Botes favorita dal mediano Charl McLeod, uno dei sei (ex-)Springboks in squadra e recuperavano 20-16 prima dell'intervallo. Pareva fatta per i padroni di casa alla terza meta nella pioggia dell'altro Boks Lwazi Mvovo, ma i piazzati dell'ala vista nei Cheethas e un'ultima sua fuga combinata con il rincalzo Carel Greef, contribuivano a raffreddare l'ambiente.
Sabato in programma MTM Golden Lions - Free State Cheethas e Western Province - Blue Bulls, oltre al compimento della settima giornata della First Division. 

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