martedì 10 settembre 2013

Fanny Tolosa in Top 14 - e il ritorno dell'italico Grenoble

La quinta giornata di Top 14 verrà ricordata a lungo, soprattutto per il "Fanny" di Tolosa, come curiosamente chiamano in Francia la squadra che rimane a zero punti in una sconfitta. Ha fatto notizia ed è naturale, perché erano più di 5 anni che Tolosa non incassava una sconfitta così, peraltro del tutto giustificata dall'andamento della partita, con Montpellier ferocemente attivo sia in difesa che in attacco e Tolosa più lento ed arruffone che remissivo, con uno schema di gioco evidentemente errato - calci alti e pressione, insistito fino a quando Montpellier è stato troppo lontano, e poi, come succede nelle giornate sbagliate, anche le poche azioni buone e pericolose sono state rovinate da errori e approssimazioni. A Tolosa la cosa non è stata proprio presa bene: Novès ha dato la responsabilità ai giocatori , ma tira aria di tempesta generale e c'è già chi parla di "fine di un ciclo". 

La classifica adesso è : Tolone 17, Montpellier 16, Clermont 15, Stade Français 14, Castres 12, Racing Metro 12, Oyonnax 12, Grenoble 12, Perpignan 11, Toulouse 11, Bordeaux-Begles 10, Bayonne 10, Brive 9, Biarritz 6.

Se si considera che nelle ultime stagioni le posizioni della 5° giornata sono state pressoché eguali a quelle di fine campionato, c'è da preoccuparsi molto, sia per Tolosa che per i baschi di Biarritz, ma anche per il Bayonne delle tante stars.

Anche stavolta solo una squadra ha vinto in trasferta, il Tolone a Biarritz; degne di nota anche se prevedibili le due partite "nervose" dei Parigini e Francilieni, con Papé che fa finire lo SF in 14, invece meno preventivabile la sconfitta di Castres ad Oyonnax, soprattutto senza punto di bonus difensivo. Oyonnax ha giocato decisamente più guardinga del solito anche per un tempo da lupi con pioggia e vento, ha disinnescato la fisicità dei campioni di Francia con una difesa attenta ed aggressiva, entrambe hanno sbagliato molto al piede, fino a quando un intercetto di Silvere Tian, giovane franco-ivoriano , mette fine alle speranze di Castres. Grenoble sbroglia la difficile pratica di Bordeaux grazie ancora al piedone di Caminati che mette dentro (di nuovo!) ben due piazzati da 60 METRI pure con brutto tempo e alla precisione di Courrent che piazza gli altri 5 da più vicino. 


Ed ora approfondiamo Grenoble, nome "nuovo" per chi segue il T14 da pochi anni, ma in realtà uno dei club fra i più antichi di Francia, fondato nel 1911, già finalista nel 1918 e vincitore del Brennus nel 1954 contro Cognac: 5-3 con meta di Lanfranchi, sì proprio Sergio Lanfranchi a cui era nominato lo stadio di Parma ... 
Ma il rapporto fra Grenoble e gli italiani è lungo intenso ed articolato. Ci sarebbe infatti da scrivere molto sull'apporto degli italiani colà emigrati al rugby francese, che ha superato in questo caso l'usuale chiusura "nazionalizzando" gli Spanghero senza tante storie. A Grenoble c'è stata l'epopea dei 5 fratelli Alberto, tutti titolari nel FCG fra gli anni '50 e '60, ma anche un esempio di integrazione ante-litteram come Rico Rinaldi, terza linea e nazionale francese con 1 cap, nato a Carbonia e arrivato prestissimo a Grenoble seguendo la famiglia emigrata, giunto ad essere presidente del FCG negli anni '90, quelli dei "Mammouth", il soprannome guadagnato dalla prima linea rocciosa dell'allora FCG, e proprio in quel periodo ci fu una ferita profonda al rugby di Grenoble che infetterà per lungo tempo l'ambiente: la sconfitta nella finale del campionato del 1993 per una meta assegnata dall'arbitro all'All Black Gary Whetton per Castres, quando invece la prova fotografica dimostrò che la palla era già stata annullata da Hueber del Grenoble. 
Vent'anni più tardi lo stesso arbitro riconobbe senza giri di parole di aver commesso un grosso errore (ricordiamo che allora non vi era né TMO né comunicazione fra arbitro ed assistente); il guaio è che questo errore capitò giusto durante una delle lotte di potere più aspre avvenute fra il Presidente-Padrone della FFR, Albert Ferrasse, ed il suo ex-delfino, poi divenuto nemico giurato Jacques Fouroux (che ritroveremo molto dopo all'Aquila), allenatore del Grenoble. 

Perdere in questo modo, specie se condito con il rifiuto totale da parte federale di ammettere il minimo errore, è stato veramente pesante e tutt'ora parlarne a Grenoble scatena passioni. La delusione si sommò al cambiamento dei tempi legato all'arrivo del professionismo reale (in Francia la situazione comunque non era amatoriale) fino al declino dei primi anni 2000 con la retrocessione finanziaria e sul campo. 

Grenoble però è riuscita a ripartire proprio dal proprio "Centre de Formation" e con l'aiuto di Kampf, principale azionista di Cap Gemini Sogeti (ed anche di Biarritz all'epoca) riesce a rimettersi in sesto. Gli anni recenti portano buoni risultati delle giovanili con diversi campionati Reichel, Crabos ed Espoirs vinti o conclusi ad alti livelli, una ricostruzione completata da una ottima stagione in ProD2 , la promozione in Top14 con un piazzamento a metà classifica inaspettato e qualche scalpo delle grandi preso, una struttura societaria che si è ampliata con parecchi sponsor del territorio, fra cui anche IMER france, del gruppo italiano IMER di macchinari per l'edilizia, ed un budget cresciuto del 20% dalla scorsa stagione; in corso anche l'ampliamento dello stadio che attualmente è insufficiente per il folto pubblico - sold-out anche nell'ultima partita nonostante il tempo terribile.

GiorgioXT

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